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  • Tensioni in Val di Susa, manifestanti scardinano rete di protezione. In azione idranti e lacrimogeni

    domenica 24 luglio 2011


    Alta tensione in Valle di Susa, in arrivo Heidi GiulianiAlta tensione in Valle di Susa, in arrivo Heidi Giuliani
    Alle otto meno qualche minuto sono partiti gli scontri in Val Susa, ma poco dopo è tornata la calma. Nei pressi della centrale idroelettrica di Chiomonte, le forze dell'ordine, pressate da ore di un assedio, che nella giornata è stato in realtà blando, combattuto a suon di colpi sui cancelli e di insulti a distanza, hanno iniziato a difendersi con lacrimogeni e idranti. Alcuni manifestanti erano infatti riusciti a scardinare alcune reti di protezione. Una cinquantina di manifestanti, incappucciati o con il volto coperto, armati di maschera, hanno iniziato a lanciare pietre, petardi e bombe a carta.
    Oggi di frange violente ce n'erano poche, c'erano di nuovo molte famiglie con anche bambini e gente della valle più gruppi dei centri sociali. Anche per queste ragioni, fino alle 21, scontri e tensioni sono stati contenuti: appena hanno iniziato a lanciare lacrimogeni moltissimi abitanti della valle se ne sono andati.
    Pomeriggio ad alta tensione in Valle di Susa per la protesta dei manifestanti che si oppongono alla Torino-Lione. Dopo ripetute azioni di disturbo durante la mattinata, con lancio di bulloni e palloncini con dentro letame, dalle quattro del pomeriggio i manifestanti si sono assembrati di nuovo di fronte alla barricata, che protegge l'accesso al cantiere di Chiomonte, nei pressi della centrale idroelettrica, e hanno iniziato a battere con spranghe contro le cancellate.
    L'assembramento conta oltre un migliaio di persone: fra i no Tavanche alcune decine di alpini, che hanno organizzato un presidio spontaneo alle 17 per protestare contro la discesa in campo, da martedì scorso, di un centinaio di alpini della Taurinense a presidio degli operai che lavorano alla Maddalena. «Mercenari», secondo il movimento. La tensione è alta. Qualcuno ha scalpellato ai lati del cancello: già stato tirato giù uno stipite.
    Alle 18 è arrivata Heidi Giuliani, madre del ragazzo morto durante gli scontri di Genova del G8 di dieci anni fa. In Valle sono in arrivo anche manifestanti che ieri hanno partecipato alla marcia sotto la Lanterna.
    «I veri alpini siamo noi. Da anni difendiamo il territorio e protestiamo contro un'opera invisa agli abitanti. Nessuno ci può chiedere di non indossare il cappello: è un simbolo che ci appartiene, visto che per mesi siamo stati in forze alle penne nere». Alberto Veggio, ex artigliere alpino di Condove, spiega le ragioni della protesta dopo che l'Ana, l'associazione nazionale alpini, ieri si è dissociata, con una lettera, dalla manifestazione spontanea organizzata per oggi.
    Davanti ai cancelli della centrale idroelettrica, gli ex alpini che si sono radunati con in testa il cappello sono fra due e trecento. In molti, hanno imboccato il sentiero della montagna per raggiungere a piedi La Maddalena, il cuore dei lavori. L'obiettivo è raggiungere dall'alto gli uomini della Taurinense, che da martedì sono in servizio a presidio del cantiere insieme a polizia e carabinieri, intonando cori alpini. E lì sono entrati in azione gli idranti ed è stato lanciato un lacrimogeno.

     
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