Da mesi porta avanti uno sciopero della fame per chiedere una riduzione dei costi della politica
In uno dei sancta santorum della politica italiana, piazza Montecitorio a Roma, da 88 giorni, esattamente dal 4 giugno, va in scena il bivacco della libertà. Ogni mattina Gaetano Ferrieri,54enne veneto, anima un presidio permanente anticasta. Già consulente immobiliare, l’’uomo contro’ ha scelto una formula gandhiana per fare parlare di sé e di una giusta causaprepolitica, con cui, in linea di principio concordano milioni di elettori.
Li ha festeggiati così i 150 anni del Belpaese. È in sciopero della fame davanti al Parlamento per portare avanti delle istanze di riduzione dei costi della politica (numero di parlamentari, auto blu, amministratori pubblici), riforma della legge elettorale e nondemorde. Gli amanti delle semplificazioni giornalistiche, lo potrebbero paragonare a un incrocio tra Marco Pannella e Beppe Grillo. Dovrebbero esserci frotte di indignados a sostenere le sue idee, invece ha intrapreso una protesta individuale, oscurata dai Tg e dalle testate nazionali. Per converso è un’icona web. A causa dell’esposizione prolungata al sole ha riportato ustioni al corpo provocate dalla canicola romana, ha perso svariati chili, ma non la speranza di sortire un risveglio delle coscienze civili nel Paese reale.
Cosa chiede in definitiva Ferrieri che spiega i motivi della protesta a ’L’Indro’? “Innanzitutto stiamo preparando una grande manifestazione per il 21 settembre. Il capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio ha detto che ci vogliono milioni di persone in piazza per dare forza alle nostre tesi. Ebbene siamo partiti in duecento, abbiamo adesioni da 350.000 persone (i firmatari dell’appello sponsorizzato da Grillo), lanciamo un appello (visibile anche in rete e nei vari gruppi nati su Facebook) alla massima partecipazione. Chiediamo una nuova legge elettorale che elimini il bicameralismo e la creazione di una camera consultiva formata da cittadini. Conosco gli interessi delle lobbies, delle organizzazioni sindacali e dei partiti. Noi cittadini veniamo costantemente presi in giro. Ne abbiamo avuto prova nel passaggio dalla lira all’euro. Non c’è stato un controllo dei prezzi, che sono saliti in maniera vertiginosa e incontrollata, mentre gli stipendi rimanevano invariati. Dobbiamo riportare il bene comune al centro delle istituzioni ed è per questo che siamo venuti qui, Costituzione alla mano, visto che l’articolo 50 dà la possibilità di presentare petizione alle Camere, a chiedere una riduzione della spesa politica per 70 miliardi di euro”, arguisce Ferrieri.
Ma gli onorevoli come rispondono al dissenso corporale nonviolento rappresentato in questo gazebo: lo bollano come qualunquista, un ’appestato’ antipolitico? Peggio. “Io sono sempre qui, notte e giorno, ci si può credere o meno. Dormo qui. Nemmeno un politico si è fermato per sentire le nostre ragioni (il signor Gaetano non parla mai in prima persona, n.d.r.).Conosco Di Pietro, e personalmente Rosy Bindi, che è veneta. Nessuno di loro mi ha neanche umanamente manifestato di persona la propria solidarietà umana”.
Eppure la Casta, a parole si dice pronta a parole a tagliarsi costi e indennità, in linea con la crisi economica, obiettiamo. “Tutto questo è scandaloso. Non ne so nulla francamente. Fanno solo demagogia sulla pelle del persone. Nel momento in cui ci sono quasi tre milioni di disoccupati, giovani che non riescono a trovare un lavoro, precari che vivono sotto la soglia della povertà, sentire che un consulente di Piero Fassino (il portavoce Giovanni Giovannetti,n.d.r.) guadagna 187 mila euro all’anno è inaudito. Tre mesi fa hanno tolto il finanziamento di un fondo di 5 milioni di euro per i testimoni di giustizia, mentre allo stesso tempo si sono votati un finanziamento da 10 milioni di euro per il rimborso delle spese farmaceutiche. È inaudito ”, rimarca Ferrieri. Il 21 settembre inizierà l’autunno caldo di Montecitorio?
