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  • CRISI:PERCHE' TRAVAGLIO E SANTORO NON PARLANO DI MONETA DEBITO E TRATTATO DI LISBONA INVECE DI SPARARE SOLO SU B.?

    martedì 8 novembre 2011

    Premessa: Premetto che condivido pienamente la posizione di Travaglio e Santoro sul governo Berlusconi,sulla figura del premier inadatta al suo ruolo,sulla casta,sugli sprechi della politica,sulla sinistra inadeguata.Ma oramai è sotto agli occhi di tutti: oltre a questo c'è di più.Un di più così importante da non poter essere più taciuto,specie da chi gode di grande considerazione presso l'opinione pubblica.
    Santoro e Travaglio sono ottimi giornalisti, ma non si stanno comportando con onestà intellettuale. Faccio un’insinuazione così pesante, perché la situazione, è molto più grave, di quella che ci fanno apparire. Non è gradevole e non è mia abitudine parlare male di professionisti. Considerato che non sono un’economista, spiegherò il perché con parole semplici, in modo che chi come me, non è dotato di strumenti tecnici per decifrare grafici di borsa, possa comunque comprendere i concetti fondamentali della complessa situazione.
    Col trattato di Lisbona (un accordo che i cittadini non l’hanno votato) siamo vincolati da leggi che sovrastano anche la costituzione. Ciò significa che l’Italia non è più concretamente in mano ai suoi politici e ai suoi cittadini. Chi ci governa davvero ragiona con “l’ottica neoliberista”, si chiama “mercato” ed opera tramite le agenzie di raiting, la banca centrale europea, il fondo monetario internazionale. Noi facciamo parte dell’Europa, ma dato che un vero governo non c’è ancora, coloro che in fin dei conti decidono, non hanno ideali politici ma mirano escusivamente al profitto.

    Lo schiavismo lo stiamo vivendo tutti i giorni nel mondo lavorativo. Ci governa una logica di vedere il lavoro come un qualcosa per far crescere capitali, investendo poche risorse economiche. Per rendere il prodotto competitivo abbassano la qualità dei prodotti. La costante è che sono stati abbassati i salari, a tutti coloro che materialmente svolgeranno il lavoro. Eccetto poche figure manageriali, il lavoratore è senza tutele e per rispettare il patto di stabilità, ci chiedono di togliere ulteriori tutele. In pratica chiedono di legalizzare la “tratta degli schiavi”, che per poter mangiare, devono abbassare la testa e obbedire a qualunque alta esigenza o capriccio. Possiamo informarci e comprendere la situazione anche da soli, è un duro lavoro perché significa: leggere più fonti, confrontarle, osservare la situazione, confrontarla coi propri valori e idee, solo per comprendere infine: cosa sta succedendo davvero. Il compito di un giornalista, dotato di onestà intellettuale, è quello di far comprendere ai cittadini situazioni complesse: se antepone l’etica a tutto questa è la sua responsabilità, il suo dovere di intellettuale. Un giornalista passa le sue giornate a studiare la situazione. Persone dotate di profonda intelligenza come Travaglio e Santoro, realmente non percepiscono la gravità della di ciò che sta accadando a livello internazionale? Vedono solo i vergognosi intrallazzi del nano? Davvero non sono abbastanza arguti da percepire, che ci si stanno scagliando a dosso degli avvoltoi? Oppure, in un certo senso, condividono i non-valori che ci impone il neoliberismo? Secondo la loro ottica è normale, che le cose debbano andare in questo modo? Pensano davvero che è tutta colpa di Berlusconi? (a cui certo colpe non mancano, ma sono di carattere più grossolano)

    Se mai le nostre condizioni di vita dovessero peggiorare ulteriormente, a loro cambierebbe qualcosa in modo significativo? Capirebbero cosa significa vivere con poche centinaia di euro al mese? O comunque rimarrebbero in una cerchia di eletti privilegiati senza grossi problemi economici? Perché non ci parlano dei mercati, della BCE, dell’FMI, del trattato di Lisbona, ecc? Che Berlusconi è un farabutto ormai lo sappiamo tutti, ma gli argomenti sovra-nazionali li seguono in pochi, e se davvero volessero fare un “servizio pubblico”, dovrebbero aiutarci a comprendere meglio le cose che non sappiamo e non quelle che sappiamo già. Chiunque dovesse succedere Berlusconi dovrà comunque rispettare i ditkat europei e dell’FMI, perché non ce lo dicono, affinché possiamo cercare delle possibili soluzioni da esigere da chi eleggeremo? Il loro disprezzo per il dittattore corrotto e puttaniere, sovrasta l’amore per il proprio popolo che sta per essere dissanguato?

    La rivolta che stanno facendo è una rivolta per i cittadini italiani o è una rivolta finalizzata a rimanere nella casta giornalistica italiana? O per abbattere la dittatura Berlusconiana? La dittatura economica che stiamo vivendo è più atroce delle schifezzuole del nano. Perché non guardano anche questi aspetti? La trovata di andare in onda con un sistema alternativo è stata geniale, ma se posso dare un consiglio: guardiamo le persone anche nella sostanza e non solo nella capacità di trovare belle forme intelligenti.

    Shirin Chehayed


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