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  • THE TELEGRAPH:LA CRISI ECONOMICA E' COLPA DELLA MONETA DEBITO E DELLA BCE INCOMPETENTE!

    lunedì 7 novembre 2011

    SUL TELEGRAPH,NOTO GIORNALE INGLESE, SI METTE IN LUCE IL PROBLEMA DELLA MONETA DEBITO,MA NON SOLO.L'ECONOMISTA EVANS-PRITCHARD SPAZIA SU TUTTI I FRONTI DELLA CRISI: DALLA MANCANZA DI BANCHE CENTRALI DI PROPRIETA' PUBBLICA,ALLA POLITICA MONETARIA DELL'UE FALLIMENTARE,PASSANDO PER L'ANALISI DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO CHE ANDREBBE RIVISTA ALLA LUCE DEL BASSISSIMO DEBITO PRIVATO DELLE FAMIGLIE ITALIANE...

    Ohh!!Che bello!!Finalmente qualcosa si muove sui dispettosi giornali inglesi.E si perchè,stento a crederci,ma finalmente è arrivato un economista che senza pregiudizi dice le cose come stanno.Ma chi è costui?Si chiama Evans-Pritchard ed è un giornalista economico britannico.Il 1° novembre scorso ha così descritto la situazione italiana:
    L'economia italiana è debole solo secondo i parametri di Maastricht. Se avesse ancora una banca centrale sovrana non sarebbe in questa situazione. La Bce? Incompetente e arrogante
    Ahh caro Evans quanto avevo bisogno di sentire queste parole dall'Inghilterra.Perchè finalmente c'è qualcuno che non perde tempo ad attaccare il premier,che per carità avrebbe dovuto dimettersi anni fa ormai,ma va dritto al punto.Perchè c'è finalmente un giornale che non tira in ballo Dio pur di vedere Silvio in una pensioncina e al calduccio,tipo l'Economist,giusto per fare un nome..
    Il giornalista economico britannico Ambrose Evans-Pritchard, responsabile della sezione economica internazionale del Telegraph,ha fatto fatti e non parole,dando a chi ha letto il suo articolo quelli che sono i veri spunti di cui discutere.E non sto parlando solo dei veri problemi della crisi,ma mi riferisco anche a quest'aggressione ingiustificata all'Italia e alla paura ancor più ingiustificata di insolvenza.La cosa ce la spiega caro l'economista inglese che descrive così la situazione italiana:
    Lasciatemi aggiungere che l'Italia non è fondamentalmente insolvente. È in questi pasticci perché non ha un prestatore di ultima istanza, una banca centrale sovrana o una moneta sovrana. La struttura dell'euro ha trasformato uno stato solvente in uno insolvente. Ha invertito l'alchimia.
    Quindi Evans concorda con i signoraggisti e con quelli che trovano nella moneta debito e in Bankitalia banca privata un grave problema per l'Italia...Ma va al di là parlando dell'euro come una struttura che ha trasformato uno stato solvente in uno insolvente..Insomma l'euro ci ha resi schiavi del debito e chi ancora oggi pensa di cancellare il debito riducendo i costi della casta mi fa davvero sorridere amaramente..Occhio che i privilegi vanno ridotti,se non azzerati,perchè sono abnormi e fuori da ogni logica ma oltre a questo c'è di più e l'economista inglese lo spiega benissimo.
    Peacereporter ha chiesto a Evans-Pritchard di spiegare ancora meglio la situazione debitoria dell'Italia.Questo quanto ha dichiarato per telefono l'economista britannico:
    Fondamentalmente la posizione debitoria italiana è solida perché non esiste solo il rapporto debito pubblico/Pil stabilito dal Trattato di Maastricht.Se tra i criteri di sostenibilità di un economia si considera anche il debito privato, l'Italia risulta uno dei Paesi più stabili d'Europa. L'indebitamento delle famiglie italiane e delle società non finanziarie italiane è il più basso d'Europa (42 per cento del Pil, contro il 103 britannico, l'84 spagnolo, il 63 tedesco e il 51 francese, ndr) e ciò rende il debito aggregato italiano (pubblico più privato) inferiore a quello di Gran Bretagna, Spagna e Francia, e analogo a quello della Germania.Inoltre lo Stato italiano è uno dei pochi al mondo ad avere un avanzo primario, ovvero a incassare più di quello che spende, al netto degli interessi che paga sul debito pubblico.Considerate queste condizioni, se il vostro Paese non fosse entrato nell'euro e aveste quindi una banca centrale sovrana in grado di attuare una politica monetaria autonoma espansiva a sostegno dello sviluppo la situazione dell'Italia sarebbe molto migliore. Ovviamente stiamo parlando in linea puramente teoria, perché ormai che siete dentro non potete uscirne: sarebbe una catastrofe per voi e per l'Europa in generale.Il problema è che la direzione in cui stiamo andando è proprio questa, perché la politica economia della Bce produce risultati nefasti.La politica monetaria restrittiva della Bce, che anche in questi ultimi anni di piena recessione ha pedissequamente osservato il suo dovere statutario di tenere bassa l'inflazione tenendo alto il costo del denaro, ha ristretto il credito e di conseguenza ha rallentato la crescita di tutta l'Europa. E ora pretende di salvare Paesi in recessione come Grecia e Italia imponendo loro riduzioni salariali e tagli occupazionali che bloccheranno crescita e sviluppo.Incompetenza, per non dire di peggio.A questo si sommano la pericolosità politica dell'azione della Bce, che impone i suoi diktat in maniera arrogante e offensiva della sovranità nazionale. Si pensi al piano per la Grecia che prevede l'apertura ad Atene di uffici europei permanenti per monitorare l'applicazione di queste misure, come una sorta di viceré europeo.
    Avete capito bene?Lo dice un economista mica pinco pallino!A queste parole voglio aggiungere parte di quanto pubblicato tempo fa,precisamente il 23 ottobre scorso.Perchè è un bene ricordare nuovamente quali sono i nostri punti di forza perchè purtroppo a quelli mirano i grandi della finanza:
    • basso debito delle famiglie e un buon livello assoluto, medio e mediano della ricchezza delle famiglie stesse
    • qualità della vita tra le più alte (siamo secondi nel G-20 per The Economist)
    • sistema pensionistico e di welfare che assicura una buona sicurezza sociale
    • posizionamento molto importante nella manifattura, nell'agricoltura e nel turismo a livello mondiale
    • elevato livello di produttività aggregata (siamo terzi nel G-20 dietro Stati Uniti e Francia)
    Il nostro è,fortunatamente,un Paese in cui l'economia reale ha ancora il primato sull'economia finanziaria. Mentre siamo settimi nel G-20 per dimensioni del Pil a valori correnti, siamo quinti per generazione di valore aggiunto manifatturiero e abbiamo il quinto miglior surplus commerciale con l'estero nei manufatti non alimentari. Eccelliamo nella bilancia commerciale dei beni per la persona e la casa dove siamo secondi (superati solo in volume, ma non certo in qualità, dalla Cina) e siamo terzi nella meccanica non elettronica e nei mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli ( superati soltanto da Germania e Giappone quanto a surplus commerciale).Sui 5.500 prodotti su cui è suddiviso in dettaglio il commercio internazionale,l'Italia risulta essere nelle prime 3 posizioni come esportatore di ben 1000 di essi.
    Non finisce qui.L'Italia vanta anche il maggiore attivo commerciale con l'estero per la frutta fresca a livello dei paesi del G-20 e anche il più elevato export di prodotti trasformati della dieta cosiddetta mediterranea ( derivati del pomodoro, pasta, olio d'oliva, vini, caffè torrefatto). Il nostro paese è altresì primo per siti patrimonio mondiale dell'Unesco,terzo nel G-20 per entrate turistiche e quarto per arrivi internazionali dietro Usa, Francia e Cina. Ma per numero di pernottamenti di turisti stranieri siamo davanti alla stessa Francia e singole città, province o regioni italiane ( come Venezia, Roma o il Trentino- Alto Adige) ospitano ogni anno più turisti stranieri di intere nazioni.

    Non male vero?
    Se aggiungiamo a questi dati il fatto che la ricchezza privata netta degli italiani è ben quattro volte superiore a quell'iperbolico numero che risponde al nome di debito pubblico(1.935.500.000.000 di euro),allora il quadro è completo.
    A questo punto viene il dubbio che la morbosa attenzione internazionale sull'Italia ed il suo debito nasconda qualche altro obiettivo.Che qualcuno magari stia mirando a costringerci a svendere i gioielli di famiglia(Finmeccanica?),papparsi le nostre banche insieme ad i nostri risparmi(i più elevati al mondo).Ed in generale smantellare i punti di forza di un sistema che nonostante tutto(classe dirigente politica sopra ogni cosa),riesce a tenersi a testa alta tra le nazioni più ricche del pianeta.E che si poggia su:
    • il primato dell’economia reale sull’economia finanziaria
    • il primato dell’attività manifatturiera che ci vede secondi solo alla Germania;
    • il primato della piccola e media impresa che ha saputo conquistare la leadership di nicchie di mercato nel mondo
    • il primato del familismo economico che sa aggiustare consumi, risparmi e investimenti
    • il primato del localismo, dove la qualità comunitaria diventa un valore aggiunto del territorio
    • il primato della banca locale intesa come banca che interagisce attivamente con il territorio
    Tutto questo non significa che siamo senza problemi,ne abbiamo eccome.Ma allo stesso tempo abbiamo un solido terreno su cui poggiare il nostro futuro,anche nei marosi che contraddistinguono la situazione economico-finanziaria attuale.
    Quindi fuori gli sciacalli della finanza predatrice:non facciamoci infinocchiare!

    FONTI
    CONSIDERAZIONI INUTILI
    PEACE REPORTER

     
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