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  • MARIO MONTI ALLA FESTA DEL TRICOLORE SIMBOLO MASSONICO.LO SAPEVATE CHE LA NOSTRA BANDIERA ERA L'EFFIGE DEGLI ILLUMINATI DI BAVIERA?

    domenica 8 gennaio 2012

    IL NOSTRO AMATO PREMIER MASSONE ESALTA IL NOSTRO AMATO TRICOLORE DURANTE LA FESTA DI REGGIO EMILIA.POCHI SANNO CHE ANCHE LA NOSTRA BANDIERA IN REALTA' E' UN VESSILLO DEGLI ILLUMINATI E IL BUON MARIO,DA MASSONE,SI FREGIA DEL SUO AMATO SIMBOLO..

    ”I nostri figli e i nostri nipoti il 7 gennaio 2061 festeggeranno uniti il Tricolore e con il Tricolore la bandiera dell’Europa unita”.
    A prevederlo e’ stato Mario Monti, presidente del Consiglio, a conclusione dell’intervento tenuto al Teatro Valli di ReggioEmilia in occasione della Festa del Tricolore.
    ”Un anno fa – ha ricordato – in questa emozionante sala il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolse a noi italiani un appello affinche’ non venisse perduta l’occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unita’ d’Italia”. Allora il capo dello Stato ”rivolse un pressante invito soprattutto a istituzioni, partiti, forze sociali, enti territoriali a non ritrarsi da questa riflessione collettiva sul senso ultimo della nostra comunita”’.
    Ebbene, per Monti, ”l’Italia non ha perso quell’occasione” e ”l’appello del presidente e’ stato raccolto da tutti con entusiasmo inatteso”, c’e’ stata una risposta ”sorprendente come spesso l’Italia sa fare”.
    E ”i tanti tricolori che abbiamo visto appesi” da Nord a Sud dicono ”a noi responsabili delle istituzioni” di ”cercare di essere sempre all’altezza del tricolore”. ”Gli italiani – ha sottolineato – ci chiedono prima di tutto di parlare e di spiegare la crisi che stiamo vivendo, economica ma non solo, ci chiedono di capire in che direzione i sacrifici porteranno la nostra nazione e di spiegare meglio il nostro ruolo in Europa”.
    Monti ha anche ricordato che la visita di oggi a Reggio Emilia e’ ”la prima che faccio in una citta’ italiana nella mia attuale funzione. Era giusto cominciare da qui, da una citta’ che ha dato i natali al Tricolore ma che nei 215 anni trascorsi da allora si e’ meritata particolarmente il Tricolore, con un esemplare sviluppo della vita di comunita”’.

    Video:
    httpv://www.youtube.com/watch?v=aEgyySkWWrc


    Ecco la vera storia del Tricolore


    Come bandiera ufficiale d’Italia è nata il 7 gennaio del 1797 quando a Reggio Emilia sono convenuti i delegati di quattro città (Reggio, Modena, Ferrara e Bologna) che già si erano scrollate di dosso i loro dominatori (il Papa da Bologna e Ferrara) intenzionati a costituire la Repubblica Cispadana. E la consacrazione del Vessillo avvenne nella Aula Magna di Palazzo Bognini alla presenza di 36 delegati di Bologna, 24 di Ferrara, 22 di Modena e 20 di Reggio Perché la scelta di Reggio Emilia? Perché a Reggio Emilia (oltre che a Genova) era stato piantato per la prima volta in Italia l’albero della Libertà, un grande albero che rappresentava la natura, adorno di nastri tricolori e sormontato da emblemi rivoluzionari. L’Inno dell’albero della Libertà, scritto da autori anonimi, è forse una delle prime canzoni popolari che parlano di Libertà, d’Italia e di Patria. Sventolò da allora e ufficialmente il Tricolore sino alla caduta di Napoleone (1814) quando con il ritorno del dominio austriaco, la bandiera dei tre colori divenne simbolo di sovversione e di cospirazione; e proprio in quei giorni venne consacrato con il sangue dei martiri come unica bandiera dell’Italia che stava iniziando con i moti carbonari il lungo e sanguinoso cammino verso la sua unità. Una delle prime apparizioni della bandiera tricolore fu a Milano nel novembre del 1796 e fu lo stesso Napoleone a consegnare uno stendardo bianco, rosso e verde ad un Corpo di volontari lombardi. Alla sommità dell’asta vi era il “livello” massonico. Bianco, rosso e verde, perché bianco e rosso erano due dei tre colori della bandiera francese (l’altro colore, il blu, era quello del comune di Parigi); il verde al posto del blu perché il verde era il colore dell’albero della libertà, simbolo del diritto dei popoli alla libertà.
    Nell’ottobre del 1796 col passaggio del Po effettuato dall’esercito francese per invadere la Lombardia, gli abitanti di Milano assistettero in silenzio e senza festeggiare la partenza dell’arciduca Ferdinando che si ritirava verso il più pacifico Veneto. Sembrava impossibile che nessuno esultasse, Napoleone non poteva entrare nell’indifferenza a Milano pertanto, un tale Carlo Salvador, nato in Italia, spagnolo di origine, vissuto in Francia, si preoccupò di dare all’invasore francese il benvenuto. I facinorosi mostrarono per la prima volta sui loro petti una coccarda tricolorata ma non era quella italiana bensì quella francese. Quello però che pochi sanno è che il nostro simbolo nazionale era già evidenziato qualche anno prima che scoppiasse la rivoluzione francese e che faceva bella mostra nella Loggia degli Illuminati di Baviera voluta da Giuseppe Balsamo sedicente conte di Cagliostro. Nel gennaio del 1797 infine, le città cispadane riunite a Reggio decretarono “di adoperare i tre colori rosso, bianco, verde come bandiera in tutti i luoghi ove si alza insegna di sovranità”.
    Dalla federazione cispadana la bandiera passò alla Repubblica Cispadana e infine al Regno Italico. Nel periodo napoleonico la bandiera fu italiana solo di nome, la sua effimera gloria conquistata di qua e di là delle Alpi fu sempre al servizio di interessi stranieri ovvero francesi. Fu soltanto nel 1831 che divenne simbolo italiano. Alcuni storici, parlando del colore verde hanno accennato al sacro ed iniziatico colore della Massoneria, il che è vero e non solo perché la bandiera donata da Napoleone ai volontari lombardi aveva sull’asta il livello massonico, ma perché il tricolore era la bandiera sacra delle vendite carbonare e poi della Giovine Italia e da sempre quella delle officine massoniche. Il bolognese Luigi Zamboni Luigi, massone e carbonaro, nel suo tentativo di sollevare a Bologna una insurrezione antipontificia, adottò per vessillo questi tre colori. Arrestato, si uccise in carcere nel 1795: aveva solo ventitrè anni…Il tricolore è sacro per i “fratelli” massoni, in ogni riunione massonica, ad apertura dei lavori, il Tricolore è portato all’Oriente, vicino al Maestro Venerabile.

    FONTE

     
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