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  • ANONYMOUS ATTACCA DI NUOVO IL SITO DEL VATICANO DOPO GLI ATTACCHI AD EQUITALIA E TRENITALIA

    lunedì 12 marzo 2012

    Rubati dati e password dal sito di Radio Vaticana. Nel weekend operazioni contro Equitalia e Trenitalia





    MILANO - Nuovo tango down del sito del Vaticano. Che, tradotto significa: gli Anonymous hanno attaccato l'indirizzo web della Santa Sede vatican.va, bloccandolo per la seconda volta. Ma questa volta gli hacktivist hanno fatto di più, mettendo in rete una parte del database di Radio Vaticana, preso probabilmente dal sito dell'emittente, rendendo pubblici una serie di nomi e di password. Su uno dei blog del movimento si leggono le motivazioni delle azione. Per Radio Vaticana vengono tirati in ballo «i ripetitori usati con potenze di trasmissione largamente fuori dai limiti di legge. Ed è tristemente nota la correlazione fra l'esposizione a onde elettromagnetiche di elevata intensità e l'insorgere di gravi malattie neoplastiche quali la Leucemia, il cancro e svariate altre terribili patologie. Tanti cittadini che hanno la sfortuna di risiedere in prossimità dei vostri ripetitori hanno intentato cause legali, in seguito al declino delle loro condizioni di salute. Anonymous non può tollerare che questi crimini continuino impunti, e vi ricordiamo che siete "ospiti" sul suolo Italiano». Al Vaticano, invece, i pirati fanno sapere che: «Oggi siete stati punti. Non avrete certo pensato di evitare la collera di Anonymous dopo la pubblicazione da parte di Imperva di un patetico report su un attacco alla santa sede da loro definito "un insuccesso". Vi consigliamo di rivolgersi ad altre aziende, poiché quelle informazioni erano reperibili pubblicamente da chiunque avesse un minimo di dimestichezza con il web, ed in secondo luogo poiché, rendendole pubbliche, vi siete procurati un danno ancora maggiore».

    IL DOSSIER SULLE OPERAZIONI- Nel comunicato si fa riferimento al report di Imperva, un’azienda californiana di sicurezza digitale che ha tracciato l'anatomia delle azioni di Anonymous. In realtà, a leggere il documento il nome del Vaticano non compare da nessuna parte (si parla solo di un attacco avvenuto nel 2011 e durato 25 giorni), ma, come ha spiegato il New York Times, due persone coinvolte nell’analisi confermerebbero che il caso citato da Imperva riguardi proprio i siti dello Stato Pontificio. E sarebbero stati proprio gli addetti alla sicurezza del Vaticano a commissionare all’agenzia californiana un report sul fallito attacco, rinominato Operation Pharisee (Operazione Farisei). I fatti andrebbero fatti risalire all’agosto del 2011, nello stesso periodo in cui il papa Benedetto XVI si trovava in Spagna in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, momento di grande visibilità per il Vaticano.

    FINE SETTIMANA - Ma l'azione degli Anonymous italiani non si è limitata al Vaticano. Nel fine settimana gli hacker hanno attaccato i siti di Trenitalia e di Equitalia. Sull'operazione contro il portale delll'agenzia delle entrate hanno scritto: «Siete un'anomalia tutta italiana,un azienda in teoria pubblica che si occupa della riscossione di (presunti) tributi dovuti all'Agenzia delle Entrate, che attuate con una ferocia inaudita e con pratiche quantomeno opinabili. Impiegate mesi, spesso anni, per le più banali notifiche, facendo così lievitare a dismisura gli interessi dovuti», Un accusa che rimarca anche come le cartelle siano spesso errate e come il rapporto tra i blocchi attuati da Equitalia e il dovuto dal cittadino siano sproporzionati.

    Vengono, inoltre, rinfacciati all'agenzia numerosi suicidi.

    TRENITALIA - Sabato era invece stata la volta delle Ferrovie dello Stato: già alle 6 del mattino il sito di Trenitalia ha ceduto sotto il quantitativo massiccio di richieste d'accesso. Le motivazioni di questo attacco sono da ricercare, sostengono gli hacktivist, nel regime di monopolio di Trenitalia, nella cancellazione degli Intercity notturni e nella Tav: «Che sia un'opera inutile è innegabile: la tratta attuale è utilizzata a meno del 30%», vi sono «evidenti infiltrazioni di stampo mafioso» e «la presenza di amianto e materiali radioattivi su cui non sono stati fatti sufficienti test, comporta un enorme rischio sia per chi vive sul territorio della Va di Susa (già martoriato) sia per chi ci lavorerà. Non è stato imparato nulla dal processo eternit?», recita il comunicato. Gli Anonymous hanno deciso di agire durante il fine settimana «al fine di minimizzare i disagi per i fruitori dei (dis)servizi offerti da Trenitalia, in particolar modo per i pendolari». Entrambi i siti sono tornati operativi nel giro di qualche decina di minuti, ma la portata dell'operazione, secondo Anonymous, dovrebbe avere allertato le autorità.

    FONTE

     
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