Curiosa anomalia nella corona solare, registrata oggi dagli osservatori della Nasa e dell'agenzia meteo statunitense.
Un buco quasi perfettamente triangolare, probabilmente originato dai venti solari, che appare più scura vista dalle distanze terrestri.
L'anomalia si distingue per la precisione con cui disegna un triangolo. L'ipotesi è quella di un classico "Coronal hole", ma non c'è ancora una spiegazione scientifica che delinei il motivo della comparsa di questo fenomeno sul sole e l'accuratezza geometrica.
Il fenomeno è stato osservato, fotografato e pubblicato sui siti ufficiali di Nasa e weather.gov, e in attesa di una spiegazione ufficiale non resta che ammirarne l'unicità.
Triangolo aureo sul Sole, stella nella stella?

Foto rilevata dalla Nasa e descritta come "anomalia della corona"
Il triangolo che si vede sul Sole ha le caratteristiche del triangolo ricavato mediante la sezione aurea.
La definizione di rapporto aureo viene ricondotta allo studio del pentagono regolare; il pentagono è un poligono a 5 lati nel cui numero i pitagorici scorsero l'unione del principio maschile e femminile (rispettivamente nella somma del 2 col 3), tanto da considerarlo il numero dell'amore e del matrimonio.[3]La definizione del rapporto aureo viene fissata attorno al VI secolo a.C., ad opera della scuola pitagorica (i discepoli e seguaci di Pitagora), nell'Italia meridionale, dove secondo Giamblico[1] fu scoperto da Ippaso di Metaponto, che associò ad esso il concetto di incommensurabilità.[2]
L'aura magica che i pitagorici associavano al numero 5, e a tutto ciò che vi fosse legato, può spiegare come il rapporto aureo potesse apparire ai loro occhi tanto affascinante, pur ignorandone ancora gran parte delle proprietà matematiche, e giustificare in parte l'alone di mistero che lo ha avvolto sin dalla sua scoperta fino ai nostri giorni.
La sezione aurea risulta connessa con la geometria del pentagono: in particolare il rapporto aureo è pari al rapporto fra il lato
e la sua diagonale
, ma anche fra
e
(o
) e fra
e
, e a sua volta
e
, e in un'infinità di relazioni simili, se immaginiamo che nel pentagono centrale possiamo iscrivere una nuova stella a cinque punte (o pentagramma), la quale produrrà a sua volta un nuovo pentagono centrale, in cui ripetere l'iscrizione del pentagramma e così via, seguendo uno schema ricorsivo.
e la sua diagonale
, ma anche fra
e
(o
) e fra
e
, e a sua volta
e
, e in un'infinità di relazioni simili, se immaginiamo che nel pentagono centrale possiamo iscrivere una nuova stella a cinque punte (o pentagramma), la quale produrrà a sua volta un nuovo pentagono centrale, in cui ripetere l'iscrizione del pentagramma e così via, seguendo uno schema ricorsivo.Euclide, intorno al 300 a.C., lasciò la più antica testimonianza scritta sull'argomento. Nel XIII libro dei suoi Elementi,[4] a proposito della costruzione del pentagono, egli fornisce la definizione di divisione di un segmento in "media e ultima ragione"[5] (gr. ????? ?a? µ?s?? ?????):
Tale divisione è basata sul semplice concetto di medio proporzionale: un segmento
è infatti diviso in media e ultima ragione dal punto C' se il segmento
ha con
lo stesso rapporto che
ha con esso, ovvero se:
è infatti diviso in media e ultima ragione dal punto C' se il segmento
ha con
lo stesso rapporto che
ha con esso, ovvero se:La divisione di un segmento
in media e ultima ragione può essere effettuata costruendo un pentagono regolare, del quale
rappresenta una diagonale e disegnandovi all'interno un "triangolo aureo", ossia un triangolo isoscele la cui base corrisponde al lato del pentagono e i lati uguali alle diagonali congiungenti quest'ultimo al vertice opposto; (i triangoli adiacenti vengono detti "gnomoni aurei").A
in media e ultima ragione può essere effettuata costruendo un pentagono regolare, del quale
rappresenta una diagonale e disegnandovi all'interno un "triangolo aureo", ossia un triangolo isoscele la cui base corrisponde al lato del pentagono e i lati uguali alle diagonali congiungenti quest'ultimo al vertice opposto; (i triangoli adiacenti vengono detti "gnomoni aurei").AL'ampiezza dell'angolo interno del pentagono regolare è di 108º[6], ciò significa che gli angoli alla base degli gnomoni aurei, anch'essi isosceli, misurano 36º, e, per differenza, quelli alla base del triangolo aureo 72º. Se ne ricava che il triangolo aureo ha angoli di ampiezza 36º, 72º, 72º; tracciando la bisettrice di un angolo alla base, si ricava un altro triangolo
, con l'angolo in D di 36º, ovvero 72º, come il precedente; il terzo angolo in C sarà a sua volta di 72º.
è dunque un altro triangolo aureo.
, con l'angolo in D di 36º, ovvero 72º, come il precedente; il terzo angolo in C sarà a sua volta di 72º.
è dunque un altro triangolo aureo.Per il primo criterio di similitudine sui triangoli,
e
sono triangolo simili; è quindi:
e
sono triangolo simili; è quindi:d'altra parte, anche il triangolo
è isoscele, perché il suo angolo in D è di 36º come l'angolo in A, risulta quindi:
è isoscele, perché il suo angolo in D è di 36º come l'angolo in A, risulta quindi:ottenendo così:
FONTI 1 2
Vedi photogallery NASA
Vedi photogallery di Repubblica.it





































