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  • LA SPAGNA SI RIBELLA ALLA DITTATURA UE:RAJOY DICE NO AL TETTO DEL DEFICIT IMPOSTO DA BRUXELLES

    martedì 6 marzo 2012

    La ribellione spagnola e' gia' cominciata e lo ha fatto prima e con piu' intensita' del previsto. Come molti avranno gia' notato il premier Mariano Rajoy ha fatto sapere che non rispettera' il tetto del deficit di bilancio del 4,4% quest'anno.
    Rifiutandosi di inchinarsi al diktat imposto in materia di austerita' dalle autorita' europee (Commissione Europea) e del Consiglio Europeo (ormai dirottato dalla coppia Merkel-Sarkozy), il leader conservatore ha preso una "decisione sovrana".

    Ha annunciato l'intenzione di ignorare il target sul rapporto tra deficit e Pil e di imporre invece il proprio: 5,8% (in calo dall'8,5% del 2011). In venti anni di affari Ue, non si e' mai visto un atto cosi' forte e apertamente "indipendente" da parte di uno stato appartenente alla comunita'. Di solito i paesi minacciano di oltrepassare la linea di demarcazione, ma non osano farlo veramente.

    D'altronde contesti straordinari richiedono misure ed eventi straordinari. E la congiuntura nella quale versa l'Eurozona, afflitta dalla crisi del debito sovrano - e dalla possibilita' che per la prima volta dalla nascita della moneta unica, nel 1999, un paese si veda costretto a uscire dall'area - si puo' definire senza dubbio straordinaria.

    Rajoy si e' ribellato alle regole dettate da Bruxelles a margine del summit Ue, senza nemmeno prima notificare la commissione o gli altri leader omologhi Ue. Ha approfittato della situazione: l'economia si contrarra' dell'1,7% quest'anno e la disoccupazione raggiungere quota 24% della popolazione. Se a queste cifre si dovessero affiancare misure di austerita' maniacali sarebbe un piano indifendibile.

    Almeno in questo modo la democrazia ha dimostrato di non potersi sacrificare e sopratutto di non poter sacrificare i propri cittadini in nome di ideologie reazionarie predeterminate. "Ya basta".

    Le ultime dichiarazioni dell'editorialista del quotidiano Republica Pablo Sebastián dicono tutto e non lasciano spazio alle interpretazioni soggettive: "La Spagna non e' un vecchio paese che permettera' di essere umiliato dal Cancelliere tedesco".

    FONTE

     
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