"In Italia chi sostiene la nomina di un Commissario europeo come primo ministro non sta facendo il bene del suo paese"
Dignità Sociale intervista il parlamentare europeo Nigel Farage
Nigel Farage è un eurodeputato inglese copresidente del gruppo parlamentare europeo Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia. Classe 1964, Farage è presente nel parlamento europeo dal 1999. Nelle ultime settimane ha denunciato più volte l'ingerenza della Commissione Europea nei confronti dell'Italia e della Grecia, accusando l'Ue di limitare fortemente la democrazia dei suoi Stati membri. Lo abbiamo incontrato dopo Pasqua a Bruxelles.
Mr Farage, perchè lei, che è inglese, è l'unico a denunciare in Parlamento la limitazione della sovranità italiana da parte della Commissione Europea? Perché nessun eurodeputato italiano lo ha mai fatto?
Questa è una curiosa domanda alla quale rispondere. Avrei pensato fosse ovvio per tutti che, in primis, l'abolizione della democrazia in nome della crisi è una cosa incredibilmente pericolosa da fare. E in secondo luogo tutti i progetti europei hanno bisogno di essere considerati. Per questo sono molto sorpreso di essere l'unico a denunciarlo. Per quanto riguarda il perché non si sentono molti deputati italiani parlare di questo, penso che sia dovuto al fatto che la classe politica italiana e quella di molti altri paesi europei è tutta supportata dai progetti europei e quindi parlare ora sarebbe come ammettere il loro proprio fallimento. Credo che questa sia l'unica ragione per la quale non osano parlare. È come se in tutti i paesi del Mediterraneo avessimo eletto politici che stanno a guardare come dei conigli i fari in avvicinamento di una macchina e stessero lì paralizzati ad aspettare, senza sapere cosa fare.
Un sempre maggiore numero di italiani sta protestando contro il governo Monti e i partiti che lo sostengono. Perchè pensa che questo stia avvenendo ora e con tale frequenza?
Qualunque siano le colpe di Berlusconi, e possono essere state molte, si trattava comunque di un primo ministro italiano eletto. L'Italia dovrebbe essere un paese democratico e la maniera in cui l'elite europea vi ha imposto Mario Monti penso sia una delle cose più straordinarie che abbiamo mai visto ultimamente in Europa. Se avessi detto alla gente dieci anni fa che l'Europa porterebbe i primi ministri eletti ad essere rimossi e sostituiti dagli amici della Commissione Europea sarei stato denunciato come un pazzo teorico conspirazionista. Quindi credo francamente che qualsiasi partito politico che sostenga la nomina di un Commissario Europeo come primo ministro dell'Italia non stia facendo il proprio lavoro e non stia difendendo i principi democratici in Italia.
Negli ultimi anni molta gente ha perso e sta perdendo il proprio posto di lavoro per colpa della globalizzazione. In America il processo di deindustrializzaizone è completato. Quale sarà il futuro per l'Europa?
La globalizzazione è come un genio che è scappato dalla bottiglia. Qualsiasi cosa proviamo a fare non riusciamo a rimetterlo a posto. C'è un solo modo, per quanto riguarda in particolare la produzione manifatturiera, attraverso il quale l'Europa può competere in quest'era globale e cioè deve diventare più competitiva. Ora quello che è accaduto con il modello economico-sociale europeo è che ci ha fatto diventare meno competitivi. Abbiamo reso il nostro lavoro super costoso, lavoriamo per meno ore e la cosa più importante è che la nostra ossessione per le emissioni di carbonio e la nostra battaglia contro il cambiamento climatico ha significato l'imposizione alle nostre aziende di energie costose e la riduzione di emissione di gas serra. Questo aiuta solo la deindustrializzazione in tutta Europa. La globalizzazione presenta grandi sfide, sfide difficili e tutto ciò che non dobbiamo fare è solo di rendere tutto ciò peggiore per noi stessi.
Perchè la Banca Centrale Europea ha concesso prestiti agevolati solo alle banche private? Non era meglio prestarli direttamente agli stati sovrani?
Quello che è successo è che non solo la Banca Centrale Europea, ma le banche centrali insieme dall'inizio di quest'anno hanno agito concordatamente per immettere un sacco di liquidità nel sistema bancario. Questo è stato fatto perché ci sono paure per lo stato di tenuta del sistema bancario. Persone come il signor Monti ora dicono: "Non ti preoccupare, la crisi è finita". Invece tutto quello che abbiamo fatto è stato di ritardare la crisi e di spingerla ulteriormente lungo una strada in discesa. Niente è stato fatto dai singoli paesi per affrontare i propri livelli di indebitamento nazionale. E francamente quello che poteva sembrare un ingegnoso piano a breve termine non ha risolto nessuno dei problemi.
Bruxelles, 10 marzo 2012