C’è un’Italia che si è attivata verso le energie da fonti rinnovabili e verso il rispetto della sostenibilità ambientale; ma c’è l’altra faccia della medaglia, quella vecchia e stanca Italia che insiste su paradigmi ormai legati al secolo scorso, un’Italia che non si arrende al cambiamento spesso sorretta dai poteri forti.
Così il WWF tenta la spallata con la campagna “Decarbonizziamo l’Italia”, per far uscire il paese dall’era del carbone e proiettarla così definitivamente verso il futuro; attraverso le nuove tecnologie, il web e i social networks. Ancora oggi la scienza conosce i danni che arreca all’ambiente, ma le scelte politiche difendono il carbone facendolo spesso coincidere con la creazione di posti di lavoro ( di che qualità?) e dimenticandosi dei gas serra.
Sul sito (www.wwf.it ) è possibile approfondire tutto quanto connesso alla problematica carbone scaricando il dossier tecnico-scientifico con tutti gli ultimi dati e aggiornamenti sull’argomento. Il carbone, ci spiega il WWF, non serve all’Italia:a fronte di una potenza elettrica installata che supera i 106.489 Megawatt, il picco di consumi raggiunto non ha mai superato i 56.822 Megawatt. Ci si chiede quindi quale sia il vero motivo di tanta ostinazione nel voler riconvertire a carbone la centrale di Porto Tolle ( vedi nostro articoli: 1 , 2), di voler ampliare con dei nuovi gruppi a carbone la centrale di Vado Ligure, di voler addirittura costruire nuove centrali a Saline Joniche, in Calabria, e nel Sulcis, in Sardegna.
“La risposta a questa domanda non è sicuramente la sicurezza energetica italiana” conclude Midulla, “bensì la volontà di preservare rendite di posizione di colossi dell’energia che si rifiutano di fare i conti col futuro, sfruttando la totale mancanza di un piano energetico nazionale. In tutto il mondo lo sviluppo delle energie rinnovabili è esponenziale e molti Paesi, Germania in testa, stanno affrontando i problemi della transizione; l’offerta di energia elettrica prodotta con la combustione dei combustibili fossili è già sovrabbondante. Insistere col carbone, il combustibile fossile a maggiore impatto sulla salute, sul clima e sull’ambiente è miope, antistorico e soprattutto non fa l’interesse del nostro paese”.
Cliccando sul sito della campagna (wwf.it/stopcarbone) è possibile firmare la petizione che chiede a Governo, Regioni e Comuni di chiudere definitivamente col carbone.
Il carbone è la fonte energetica nemica del clima e della salute : infatti, anche se contribuisce per il 12% alla produzione di energia elettrica nazionale, il carbone è responsabile di oltre il 30% delle emissioni italiane di gas serra. Una proporzione insostenibile e senza futuro che però viene supportata continuamente da chi continua a fare affari col carbone. Insomma, gridiamolo insieme al WWF, è ora di rompere questi vecchi muri e di guardare al futuro!
Gino Favola
http://ambientebio.it/decarbonizziamo-litalia-lo-dice-il-wwf-firmiamo-la-petizione/