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  • I GRECI RITIRANO I SOLDI DALLE BANCHE PER PAURA DEL RITORNO ALLA DRACMA

    mercoledì 13 giugno 2012


    traduzione Free Italy
    Il presidente greco,Karol Papoulias,sta avvisando da giorni i mercati circa la possibilità che i suoi compatrioti spaventati dalla crisi economica possano farsi prendere dal panico,prima delle elezioni generali di domenica prossima,giacchè potrebbero significare l'uscita del paese ellenico dall'euro.E le sue previsioni si stanno avverando con estrema precisione.
    Di fronte al risultato incerto dei sondaggi e ai rumors che parlano di un eventuale ritorno della Grecia alla dracma(anche se solo uno dei partiti che partecipa alle elezioni,il minoritario PKK,appoggia l'abbandono alla moneta unica),il terrore ha contagiato oramai tantissimi greci.
    A dimostrazione di questo clima di panico,va segnalato che i greci stanno ritirando come pazzi i propri risparmi dalle banche al ritmo di 100 e 500 milioni di euro al giorno,secondo dati bancari riservati divulgati oggi (ieri ndr) dalla stampa ellenica. Solo nello scorso mese di maggio i greci hanno ritirato dai propri conti correnti una somma incredibile che si aggira tra i 5 e i 6 miliardi di euro.
    E la pressione sta aumentando in vista delle elezioni di domenica,il cui risultato resta molto incerto secondo gli ultimi sondaggi e ci sarà uno scontro molto concitado per aggiudicarsi la vittoria tra i conservatori della Nuova Democrazia (favorevole all'austerity) e la sinistra radicale di Syriza (che promette di revocare immediatamente le misure lacrime e sangue imposte dall'Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale).
    Si calcola che dal 2009,anno di inizio della crisi,migliaia di greci hanno letteralmente svuotato i propri conti bancari ritirando la bellezza di oltre 800 miliardi di euro. I più ricchi hanno trasferito buona parte delle proprie fortune in Svizzera o hanno investito il loro capitale in immobili a Londra e New York.
    Molti membri della classe media tengono i propri risparmi sotto al materasso o sotto terra. E i più colpiti dalla crisi non hanno invece proprio niente da salvare: quel poco che avevano sino a poco tempo fa l'hanno già speso.

    Traduzione Free Italy
    Fonte: El Mundo

     
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