FERRARA – All’indomani del terremoto che ha sconvolto la Bassa Modenese, la provincia di Ferrara e il Mantovano, la popolazione colpita ha dovuto far fronte a diversi tentativi di truffa, sciacallaggio e speculazione perpetrati da genete senza scrupoli, sempre in agguato e pronta ad approfittare delle difficoltà.
Migliaia sono le persone che hanno perso tutto e che forzatamente hanno dovuto trasferirsi nelle tendopoli allestite dai volontari della Protezione civile. In molti però hanno preferito far da soli e noleggiare un camper. Ed è qui che sono state registrate quelle che Federconsumatori ha definito «inqualificabili atti di sciacallaggio».
«Si tratta di persone che non hanno voluto usufruire delle tendopoli o che magari, non potendo contare sull’aiuto di familiari, hanno deciso di provare questa via alternativa – ha spiegato la presidente di Federconsumatori Modena Renza Barani – Purtroppo però ci sono arrivate segnalazioni da parte di cittadini a cui i noleggiatori hanno chiesto anche 300 euro al giorno per affittare un camper, mentre la media è attorno ai 100 euro». La richiesta è aumentata soprattutto in seguito alla seconda scossa, quella del 29 maggio, con il risultato che in molti hanno dovuto spingersi anche in altre regioni, dal momento che nelle zone limitrofe a quelle colpite dal sisma i caravan erano diventati ormai introvabili: «Abbiamo registrato anche un caso nel bresciano – continua Renza Barani – dove un noleggiatore ha chiesto 4000 mila euro per un mese».
Alcuni tentativi di truffa sono stati registrati anche sui generi di prima necessità, come il pane, venduto anche a 10 euro il chilo, e la carne suina, passata dai 10 anche ai 20 euro.
A denunciare è anche la Coldiretti. Sono circa un milione, tra Parmigiano e Grana Padano, le forme cadute nei magazzini, con danni stimati per 220 milioni di euro e il presidente di Coldiretti Emilia Romagna Mauro Tonello ha fornito al IlVostro un quadro complessivo delle denunce raccolte: «Alcuni commercianti hanno provato a vendere Parmigiano che in realtà non lo era, mentre altri distribuivano forme di Grana spacciandole come provenienti dalle zone terremotate». Non sono mancate anche scandalose speculazioni sui prezzi: «Normalmente – spiega Tonello – il Parmigiano viene venduto attorno ai 10 euro al kg, ma c’è chi ha provato ad approfittare della disperazione dei produttori per comprarlo anche a 6 euro il kg». Casi analoghi sono avvenuti anche per il latte, dove alcuni operatori commerciali hanno deciso unilaterlamente di ridurre il prezzo pagato agli allevatori.
Ma come è possibile aggirare le truffe? «Se volete aiutare le popolazioni terremotate – conclude Tonello – l’ideale sarebbe comprare il formaggio direttamente alla fonte, ma se non vi fosse tale possibilità, ci si può rivolgere ai punti vendita di “Campagna Amica” oppure mandare una mail all’indirizzo terremoto@coldiretti.it».
Davide Antonicelli
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