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  • Perforazioni a Ravenna in zona terremoto. Ecco l’elenco delle imprese.

    giovedì 7 giugno 2012


    Il mare antistante Ravenna e punteggiato da pozzi di estrazione

    E’ la prova di quanto sosteniamo da tempo?

    Qualcuno ci ha criticato per avere,  (con largo margine di anticipo sui fatti), correlato i terremoti alle estrazioni. Oggi siamo a evidenziare che purtroppo anche  il terremoto di Ravenna ha analogie con quelli in Emilia e cioè la zona è zeppa di impianti di estrazione.
    Non ce ne vogliano i lettori più sensibili e quanti hanno una laurea in geologia in tasca. Quì siamo di fronte a fatti collegati al puro raziocinio logico. Qundi ambasciator non porta pena!
    Abbiamo invece l’esigenza di evidenziare il fatto affinchè il territorio sia controllato e non lasciato in mano ad aziende private che hanno interessi contrapposti a quelli del bene comune. l’Italia non può continuare ad essere preda dei famelici interessi delle multinazionali del petrolio, senza nulla guadagnarci ma anzi tanto da rimetterci. Attendiamo che la Procura di Ravenna inizi a fare il suo lavoro.
    Segue un ennesimo approfondimento che evidenzia il fatto tragico che buona parte dei giacimenti vengono concessi gratuitamente allo sfruttamento.  Oltre al danno la beffa!
    LB
    Segue anche: Terremoto e trivellazioni, la procura di Modena apre un fascicolo

    Italia Far west delle trivelle

    Fonte: www.salviamoilpaesaggio.it

    Nel nostro paese ottenere permessi per trivellare nuove aree, in mare o sulla terraferma,è piuttosto facile. E costa molto meno che altrove.

    Il dossier di WWF Italia rileva come, nel 2010, le royaltyes  per la concessione di coltivazioni in terra di idrocarburi liquidi e gassosi sono state pagate solo in 21 casi su 136. Mentre per le coltivazioni in mare, le amministrazioni pubbliche italiane hanno incassato le royalty spettanti in 28 casi su 70.
    Nel dossier emerge inoltre come a pagare siano soltanto 5 compagnie (Eni, Shell, Edison, Gas Plus Italiana, Eni/Mediterranea idrocarburi) sulle 59 totali operanti in Italia.
    Un vero e proprio incentivo per le compagnie che guardano all’Italia come terra di conquista, nonostante il petrolio estratto nel nostro paese sia notoriamente poco e di scarsa qualità (la produzione italiana di “oro nero” equivale allo 0,1% del prodotto mondiale, e l’Italia si attesta al 49-esimo porto tra i paesi produttori).
    WWF Italia sottolinea in particolare che:
    le prime 20 mila tonnellate di petrolio prodotte, in un anno, su terraferma e le prime 50 mila tonnellate di petrolio prodotte in mare sono esenti dal pagamento di aliquote dello Stato. La stessa cosa avviene per i primi 25 milioni di smc di gas estratti in terra e i primi 80 milioni di smc in mare;
    - a seconda che si tratti di idrocarburi gassosi o liquidi, l’aliquota oscilla tra il 7% e il 4% per le estrazioni in mare, mentre si sale al 10% (sia per gli idrocarburi liquidi che per quelli gassosi) per le estrazioni in terraferma.
    La media delle aliquote applicate dagli altri stati, a livello mondiale, oscilla invece tra il 20 e l’80% del valore del prodotto estratto.

    Questo è valso all’Italia la citazione come esempio di legislazione favorevole alle compagnie petrolifere, in occasione dell’Offshore Mediterranean Conference di Ravenna del 2004.

    Eliminazione delle esenzioni di pagamento e adeguamento delle aliquote sul valore del prodotto: questi sono i punti chiave delle proposte che WWF presenterà al Parlamento.Si guarda inoltre con favore alla proposta di legge approvata lo scorso agosto dal consiglio regionale della Puglia, con cui si chiede di interdire nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazione nel mare Adriatico.

    E’ allarmante, infatti, pensare che dal Mediterraneo (che costituisce solo lo 0,7% delle acque del pianeta) passi ben il 25% del traffico petrolifero globale. Questo gli vale il poco invidiabile primato per la concentrazione di catrame in mare aperto: 38 mg per metro quadro.

    Un incidente come quello accaduto nel Golfo del Messico nell’aprile del 2010 avrebbe, su un bacino così ristretto ma al contempo ricco di biodiversità, un impatto devastante.

    Elenco delle trivelle in Ravenna

    ENI SPA VIA BAIONA 107
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 054460051
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA BAIONA 232
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 0544451391
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA LACCHINI PRIMO 101
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 054444401
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA MANZONI ALESSANDRO 601
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 054449331
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA TRIESTE 290
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 0544293111
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA ROMEA SUD 119
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 054465102
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    HALLIBURTON ITALIANA SPA VIA DEL MARCHESATO 25
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 0544537811
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    HYDRO DRILLING INTERNATIONAL S.P.A. VIA TRIESTE 206
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 0544424011
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    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    M – I ITALIANA S.P.A. VIA ROMEA NORD 158
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 0544454661
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    SCHLUMBERGER ITALIANA S P A VIA RAVA LUIGI 4
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 054432214
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    SCHLUMBERGER ITALIANA S P A VIA SANTI FERDINANDO 1
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 0544684041
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    SCHLUMBERGER ITALIANA S P A VLE RANDI VINCENZO 44
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 0544400453
    Dettagli Azienda
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    SOND POZZI S.N.C. DI LOMBARDINI UGO E C. VIA SALENTINA 5
    48100 – RAVENNA (RA)
    Tel. 0544560405
    Dettagli Azienda
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    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI

    Terremoto e trivellazioni la magistratura di Modena indaga

    Dopo gli allarmi sul web per le presunte attività di fracking per lo stoccaggio del gas, capaci di generare scosse, ora arrivano gli accertamenti della magistratura.
    Terremoto e trivellazioni, la Procura di Modena apre un fascicolo.
    Per ora c’è un accertamento, inserito in un fascicolo sul terremoto in Emilia Romagna cosiddetto “modello 45″ cioé per “fatti non costituenti reato” e dunque con una delega di indagine ad ampio spettro. Tuttavia la conferma c’è: la Procura di Modena sta indagando a tutto tondo e quindi anche sulle presunte trivellazioni legate al progettato mega-deposito di gas a Rivara di San Felice sul Panaro. Quel progetto entra dunque a far parte verifiche che i magistrati modenesi metteranno in campo dopo le due disastrose scosse del 20 e 29 maggio. Il fascicolo è in mano al procuratore aggiunto Lucia Musti ed è stato aperto dopo i crolli di capannoni che hanno causato la morte di operai.
    Cosa dovrà verificare l’indagine? Presto per dirlo, di certo c’è che anzitutto occorrerà capire se le trivellazioni sono state fatte o meno e chi le ha fatte. In caso positivo si dovrebbe poi verificare se queste perforazioni hanno o meno un qualsivoglia collegamento coi crolli e il sisma.
    La vicenda perforazioni è stata oggetto, soprattutto sul web, di innumerevoli ipotesi e illazioni, alcune anche piuttosto fantasiose. Di cosa si tratti è presto detto: c’è un progetto d’un gigantesco deposito di gas della Erg Rivara Storage (Ers) da ubicare a Rivara. Progetto che nei giorni scorsi, dopo il sisma, è stato accantonato definitivamente con lo stop alle autorizzazioni dato dal ministero dello Sviluppo economico, che ha preso atto del no della Regione Emilia-Romagna. Si prevedevano 3,2 miliardi di metri cubi di gas in acquifero profondo, un piano unico in Italia e tra pochi al mondo. Il progetto riguardava San Felice sul Panaro e coinvolgeva anche altri quattro comuni della stessa area del sisma a cavallo delle province di Modena, Ferrara e Bologna.
    Di Rivara – oggetto di polemica già dal 2005, dopo un primo sì da parte dei governi Prodi e Berlusconi – nelle ore immediatamente successive al sisma si era parlato ipotizzando il rischio del “fracking”, ovvero la cosiddetta la “fratturazione idraulica” della roccia iniziata da una trivellazione, capace secondo alcuni esperti di determinare rischio sismico.
    Il presidente di Federpetroli, Michele Marsiglia, aveva rassicurato: “Nel corso degli anni, su riferimenti reali, non abbiamo situazioni di onde sismiche di alta scala in seguito a trivellazioni per ricerca di idrocarburi”. Smentite nette dalla Ers che ha più volte dichiarato di non aver mai trivellato a Rivara: “Mai toccato il terreno a Rivara, non abbiamo fatto carotaggi, non abbiamo perforato o immesso gas o acqua”. Ora, l’inchiesta e la Ers si dichiara tranquilla: “Purtroppo – rileva Ers -le autorità locali responsabili hanno gravemente tardato nello smentire attività illegali quali le perforazioni senza autorizzazione”.
    http://www.fanpage.it

    FONTE


     
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