ISTRIONE lui, istrice l’ex fedelissimo. Creativo e dirompente il primo, intelligente e cocciuto l’altro. Una matrimonio perfetto? No, un divorzio. Si infiamma ancora la polemica che in apparenza contrappone Beppe Grillo a Valentino Tavolazzi, ex militante doc del movimento 5 stelle ma espulso a marzo dal leader in persona, con un blog nel quale lo accusava di aver frainteso lo spirito del movimento.
Tavolazzi, ingegnere 62 enne, un passato al vertice di imprese cooperative ed ex city manager del Comune di Ferrara (esperienza conclusa in modo burrascoso per gli scontri con l’allora sindaco), guida oggi una lista civica estense e proprio non ci sta ad essere ancora una volta espulso. Questa volta per l’incarico di direttore generale del Comune di Parma. «Lassù qualcuno mi odia» sbotta lui.
Lassù dove, ingegnere?
«Lassù dove si elabora il Grillo pensiero, lassù nella struttura di vertice alla guida del movimento».
Sta parlando di Gianroberto Casaleggio, che con la sua agenzia cura la comunicazione del leader?
«Sì, il problema è lì. Quello staff è certamente un punto di forza, ma rappresenta anche una struttura di potere che lascia molti dubbi».
Lei però aveva litigato con Grillo, intuibile la sua pressione sul neosindaco.
«Intanto voglio spiegare un particolare. In realtà quella lite non è mai esistita: il 4 marzo scorso io e Beppe ci confrontammo fino a tarda sera sulla democrazia interna al movimento, lasciandoci in ottimi rapporti. Il mattino seguente piombò in rete quel blog di espulsione, incomprensibile, fuori dal suo stile. Assurdo».
Cosa vuol dire?
«Voglio dire scritto non nel suo modo, come quello di ieri sull’incarico a Parma. È post bugiardo, falso».
Pizzarotti conferma che fu lui a chiederle disponibilità e il curriculum, anche come possibile assessore...
«Grillo, o chi per lui, scrive che mi sono autocandidato: proprio non è così, ho soltanto risposto al sindaco. Ma c’è di peggio».
Prego, spieghi.
«Il movimento ferrarese ha contribuito al successo del 5 stelle a Comacchio, dove ha conquistato il sindaco, e in altri Comuni ferraresi. Abbiamo lavorato sodo e a fondo, abbiamo assunto iniziative per la democrazia interna nello spirito del nostro ‘non statuto’: Beppe è il leader, indiscutibile. Ora però mi piacerebbe capire di più: c’è da scavare su un po’ di misteri, a partire da Milano».
Torniamo a Casaleggio?
«Dentro quel gruppo c’è qualcosa di incomprensibile, di oscuro».
Insomma, complottano?
«Non so, sembrano siluri atomici ad personam che partono da sottomarini invisibili, con grande potenza di fuoco».
Dunque?
«Sta accadendo qualcosa di molto strano e di particolarmente dannoso per l’intero movimento, che si riconosce in Grillo ma non è solo Grillo. È realtà ben più complessa e ricca».
Lei parla come un politico...
«Tutt’altro, il 5 stelle è un movimento rinnovatore, fatto di ragazzi che vogliono una politica nuova e diversa. Pulita. Beppe è così, i suoi consulenti no».
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