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    mercoledì 13 luglio 2011

    I giovani sono pochi, saranno sempre meno, non ne attiriamo dall’estero, hanno
    difficoltà a trovare lavoro e a fare carriera e non investiamo su di loro. Facciamo il
    loro e il nostro male, ma tutto è fermo. Lo denuncia un rapporto di Manageritalia.
    - Nel 2020 gli elettori over 50 supereranno gli under e i 20-39enni caleranno di 2,1 milioni
    - Il rischio di disoccupazione nel periodo di crisi (2008-2009) tra i giovani (rapporto tra
    disoccupazione giovanile e totale) è aumentato del 20% e più che in tutti gli altri paesi
    europei
    - Non è vero che i nostri giovani più istruiti fuggono dall’Italia, lo fanno nelle stesse
    proporzioni degli altri giovani europei. È invece vero che noi non sappiamo attirare

    giovani dall’estero e quindi il saldo tra giovani che escono e entrano è in Italia negativo –
    1,2%, contro 5,5% della Germania e 20% degli USA
    - Si diventa dirigenti a 40 anni
    - Avere un padre laureato in Italia permette al figlio di guadagnare in media il 50% in più
    rispetto a chi ha un genitore con titolo più basso
    - Investiamo solo lo 0,6% nella protezione sociale dei giovani (disoccupazione e casa), contro
    una media europea del 2,5%
    - Spendiamo per le pensioni (15,5% del Pil) più della media EU (11,9%), mentre per il
    sostegno al reddito in caso di disoccupazione solo lo 0,5% del Pil contro una media EU
    dell’1,5%
    - Spendiamo per l’istruzione il 4,8% del Pil, contro il 6,1% della media Ocse e i nostri
    studenti di 15 anni sono tra i meno preparati d’Europa

    fonte:
    http://crisiesviluppo.manageritalia.it/wp-content/uploads/2010/11/Rapporto-Manageritalia_Italia-Giovani-bye-bye-novembre-2010_definitivo.pdf

     
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