DICI 15 OTTOBRE E TI VENGONO IN MENTE LE VIOLENZE.DICI CRISI ECONOMICA E TI VIENE IN MENTE IL PIL CHE NON VUOL PROPRIO CRESCERE.URGE CAMBIO DI TENDENZA,SIA NEL MOVIMENTO DEGLI INDIGNADOS CHE NELL'ECONOMIA ITALIANA..INSOMMA C'E' ANCORA MOLTO DA FARE...
di Antonio Tirapelle
Pochi giorni dopo il 15 ottobre cosa rimane di questo evento rarissimo nella storia? Beh in Italia di sicuro la prima cosa che viene alla memoria sono gli scontri avvenuti durante il corteo di Roma. Sicuramente possiamo definirli stupidi ed inutili atti di violenza di qualche centinaia di persone isolate, che tolgono il dovuto interesse della popolazione, che ancora ceca si fida di questo governo, sulle reali motivazioni dei manifestanti sporcandone i sacrosanti principi in base alla quale è fondato il movimento . Nelle altre città del mondo si sono svolte manifestazioni senza scontri eccessivi come quelli della nostra capitale, qualche arresto specie negli Stati Uniti ma nulla di violento. A questo punto mi viene da chiedermi se non fossero preventivabili questi sfoghi di violenza, se con maggior spiegamento di forze dell'ordine si potessero arginare gli insorti prima che sfociasse il caos? Evidentemente si!
Ce lo confermano le parole del Ministro del Interno Maroni che in varie dichiarazioni in interviste a telegiornali ha dichiarato di ritenersi soddisfatto del intervento delle forze dell'ordine che visti gli eventi “poteva scapparci il morto” Magari avrebbero preferito che succedesse, prendiamo il caso più altisonante del G8 dove morì Carlo Giuliani. Sappiamo che del G8 tutti ci ricordiamo la scomparsa del ragazzo ma in pochi sanno per cosa stessero protestando i manifestanti. Spero che non passino in secondo piano le ragioni del movimento 15M degli Indignati che coinvolge tutti gli stati. Partendo da questo presupposto ora mi chiedo che reazioni e manovre avranno in serbo i governi per cercare di arginare questa crisi mondiale? Probabilmente nessuna delle richieste degli Indignati verrà considerata con la dovuta serietà in Italia perché ci hanno già dimostrato ampiamente in passato che i popoli non hanno più alcun potere decisionale, sia ignorando richieste di referendum depositate in governo dai cittadini sia infischiandosene delle reali condizioni in cui riversa l'economia portandoci inevitabilmente al baratro.
Antonio Tirapelle