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  • MONTECCHIO,SI SUICIDA NEL CAPANNONE L'IMPRENDITORE EDILE TAMIOZZO.LA TRAGEDIA A SAN SILVESTRO.

    martedì 3 gennaio 2012

    I congiunti lo hanno trovato privo di vita nel pomeriggio di San Silvestro. Uno choc. L'impresario Antonio, Toni per gli amici, Tamiozzo, 54 anni, uno dei più conosciuti e apprezzati imprenditori del settore edile dell'Ovest Vicentino, aveva deciso di farla finita nel deposito dell'avviata impresa cofondata dal padre.


    «Sono sconvolto perché gli avevo parlato il giorno prima - spiega addolorato l'ing. Gaetano Marangoni, presidente dei costruttori di Confindustria Vicenza, di cui Tamiozzo era stato vicepresidente -. Era tranquillo, abbiamo parlato delle soluzioni da adottare per l'obbligo degli pneumatici da neve sui mezzi aziendali, l'ho trovato come sempre attento alle questioni dell'impresa. Abbiamo analizzato gli scenari futuri, per questo sono incredulo. Siamo vicini ai suoi congiunti».
    L'imprenditore di Montecchio Maggiore non ha lasciato nulla di scritto per spiegare il suo tragico gesto, come hanno appurato i carabinieri della stazione e della compagnia di Valdagno, guidati dal luogotenente Summa. Certo, in un momento di crisi economica, che colpisce in maniera particolare il settore immobiliare, subito la morte è stata accostata al peso dei debiti. Tuttavia, sebbene i famigliari, a cominciare dalla moglie, abbiano riferito delle angosce del congiunto per l'andamento del mercato, i fondamentali dell'azienda, da quello che è stato riferito, sono nel complesso buoni. Pertanto l'equazione debiti-suicidio dell'imprenditore non parrebbe reggere in questo caso.
    La stessa Fillea-Cgil per bocca del suo segretario generale Danilo Andriollo in un comunicato oltre a esprimere le condoglianze alla famiglia, spiega che «la scelta di Tamiozzo colpisce in quanto finora non avevamo avuto segnali evidenti della gravità della situazione, anche perché la ditta si è sempre comportata con correttezza e puntualità nei pagamenti dei salari e stipendi dei lavoratori, e nei versamenti agli enti. Per questo i lavoratori sono particolarmente colpiti e addolorati».
    L'"Impresa Costruzioni Tamiozzo srl" conta più di 30 dipendenti ed ha realizzato importanti edifici nel settore privato, pubblico e industriale. La tragedia ha scosso tanti che conoscevano l'impresario. Marangoni predica prudenza nei facili collegamenti tra morte e cause. «Conoscevo Toni come un impresario lungimirante - aggiunge -, sono costernato sul piano umano, ma gli imprenditori del nostro settore sono forti e tenaci, ce la stiamo mettendo tutta per far evolvere le nostre imprese in maniera tale da affrontare con flessibilità le pesanti sfide».
    Andriollo si spinge più in là e osserva che «l'impresa Tamiozzo, da quello che sappiamo, non vantava crediti in particolare con la Pubblica amministrazione, ai cui ritardi si erano attribuite le cause di precedenti episodi di suicidio. Ciò denota che la degenerazione dei rapporti economici è molto profonda e richiede un rapido intervento legislativo che obblighi i soggetti economici a rispettare i tempi di pagamento pattuiti».
    Della morte di Tamiozzo i carabinieri hanno informato la procura. Il cordoglio alla famiglia è stato espresso anche dai vertici dell'Amministrazione comunale: la tragedia ha colpito nel profondo.

    FONTE

     
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