Rapporto Annuale Inps: la metà delle pensioni italiane al di sotto dei 500 euro.In Italia il 50,8% delle pensioni erogate appartiene alla classe più bassa, con importi inferiori ai 500 euro. Questa percentuale sale al 79% se si considera la soglia dei 1000 euro. Questo è quanto emerge dal Rapporto Annuale 2010 presentato oggi presso la Camera dei Deputati dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps).
Il documento, che fornisce un quadro della situazione del sistema di previdenza e d'assistenza italiano, evidenzia anche la presenza di importanti differenze fra uomini e donne nella distribuzione delle pensioni vigenti.
Le donne percepiscono, infatti, una pensione al di sotto dei 500 euro nel 61,3% dei casi, contro il 36% per gli uomini. Anche nella fascia di importo immediatamente successiva (500 – 1000 euro) continuano a prevalere le pensioni femminili, mentre la tendenza si inverte solo nelle fasce più alte dove i pesi percentuali risultano più elevati per gli uomini: il 18,9% dei pensionati percepisce ogni mese fra i 1000 e 1500 euro e il 20,2% oltre 1500 euro (a fronte del 5,6 e 2,6% per le donne).
Per quanto riguarda, invece, la distribuzione per classi di età, stando ai dati dell'Inps, l’89,3% dei trattamenti è erogato a individui con 60 e più anni, l’8% a beneficiari di età compresa fra i 40 e 59 anni, e il 2,1% a titolari fra i 15 e 39 anni. Considerando le pensioni di anzianità liquidate nel 2010 l'età media è stata di 58,3 anni per i lavoratori dipendenti e di 59,1 anni per gli autonomi, mentre per le prestazioni di vecchiaia l'età media dei nuovi liquidati è stata di 62,3 anni per i lavoratori dipendenti e di 63,3 anni per i lavoratori autonomi.
A livello complessivo, l'Inps ha registrato nel 2010 un aumento della spesa pensionistica del 2,1%, al netto delle indennità di accompagnamento, con un incidenza sul PIL che rimane sostanzialmente invariata all'11,4%.
Analizzando l'assetto generale del sistema di previdenza italiano, l'Istituto evidenzia che “la politica sociale italiana risulta sostanzialmente allineata con le strategie delineate dalla Commissione europea”, e che le riforme previdenziali realizzate “hanno messo sotto controllo la spesa pensionistica”. Inoltre, “gli ammortizzatori sociali, in particolare la Cassa Integrazione Guadagni, hanno consentito di ridurre l’impatto sociale della crisi”.
Tuttavia, il Rapporto identifica alcune criticità, fra cui un livello di partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei giovani, in particolare al sud, al di sotto di quello che sarebbe necessario per definire una piena società attiva. “Il raggiungimento di un più elevato tasso di occupazione”, specifica l'Inps, “è un passaggio fondamentale per la coesione sociale e per la sostenibilità del sistema di welfare”.
In concomitanza alla presentazione del Rapporto è stata lanciata anche l'istituzione, per il 25 maggio, della Giornata annuale per la diffusione della cultura previdenziale tra i giovani. L'iniziativa, dal titolo “Un giorno per il futuro”, è stata promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con lo scopo di sensibilizzare e informare le nuove generazioni sul proprio futuro pensionistico, dalle coperture previdenziali obbligatorie alle forme pensionistiche complementari. A questo proposito, l'Inps avrà il compito di fornire ai giovani, a partire dagli studenti dalle scuole secondarie di secondo grado, gli strumenti di base utili alla formazione graduale della coscienza e responsabilità previdenziale.
FONTE

































