scritto da Corrado Penna per Rassegna Stampa Nwo
Revisione Free Italy
Si legge nell'archivio storico del Corriere della Sera: l'URSS progettava terremoti artificiali (sin dal 1976):
L'articolo trova conferme sulla stampa francese, e dato che sono passati 40 anni c'è da sospettare che la ricerca abbia fatto passi da gigante e che adesso sappiano utilizzare anche altri mezzi per scatenare sismi artificiali.
Intanto mentre i giornali ed i telegiornali ripetono continuamente che le trivellazioni non possono causare terremoti c'è una richiesta di sequestro preventivo di alcuni pozzi da parte della Procura della Repubblica (link qui):
Vi cito solo l'inizio,così capite bene di cosa si sta parlando:
a) dopo anni di indagini lunghe e affannose tutto verrà insabbiato e nessun colpevole verrà colpito (il processo Montedison-Porto Marghera è un classico esempio)
b) se il terremoto fosse stato con-causato da HAARP ed altri riscaldatori ionosferici, per quanto le trivellazioni abbiano la loro colpa, parlare solo di fracking e pozzi di re-inieizione potrebbe servire a sviare l'opinione pubblica dal progetto criminale delle élite che fanno scoppiare prima la bomba a Brindisi e poi il terremoto in Emilia (dubito fortemente che quella vicinanza di date sia casuale.
Così la pensa anche il giornalista d'inchiesta Gianni Lannes di cui vi invito a leggere gli articoli qui sotto linkati: infatti di recente la terra ha tremato anche in Sicilia, guarda caso subito dopo un'esercitazione militare in grande stile nel mare Ionio. Anche per il terremoto al largo di Ravenna egli sospetta attività di guerra ambientale.
Il geologo professor Ortolani afferma che le trivellazioni possono scatenare terremoti di lievi magnitudine, ma su eventuali ripercussioni più forti si mostra la momento prudente, e afferma che dovremmo studiare più a fondo la questione (da notare che però non esclude del tutto la possibilità):
http://www.giornaledelcilento.it/it/29-05-2012-terremoto_in_emilia_laquo_la_terra_trema_ancora_raquo_l_analisi_del_geologo_ortolani-12741.html
Si deve inoltre fare chiarezza sull’incidenza che possono avere le “reiniezioni” di fluidi in pressione nelle rocce serbatoio ad alcuni chilometri di profondità in corrispondenza di faglie attive: equivale al ruolo che può avere una mosca che si appoggi su un edificio pericolante oppure all’impatto che può derivare da un elicottero che atterri sullo stesso edificio pericolante?
E mentre si osservano strane morìe di pesci nella zona del terremoto(link qui), e l'erba che diventa gialla ai margini delle zone asfaltate (link) la professoressa Dorsogna trova anche lei le prove che in Italia è stata utilizzata la tecnica del fracking.(link 1 2 3 )
Da notare come nei commenti a tale articolo si presenti un geologo che nega tutto, e che per cercare di districarsi dalle mie precisazioni non sa fare di meglio che arrampicarsi sugli specchi, usare paroloni tecnici, aggirare le mie osservazioni, e poi finire con l'accennare alle scie chimiche (la pseudo logica sarebbe "chi dice queste cose parla anche di scie chimiche e quindi non è serio, la vera logica è che chi nasconde le scie chimiche nasconde anche il carattere artificiale dei terremoti ... gatta ci cova). Del resto se una gran parte dei lavoratori dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia sono precari (400 su 1000) questo vorrà dire che sono anche facilmente "condizionabili"?
In seguito la professoressa Dorsogna ha scovato progetti per realizzare il fracking anche in Sardegna e in Toscana:
http://dorsogna.blogspot.it/2012/06/il-fracking-anche-in-sardegna.html
http://dorsogna.blogspot.it/2012/06/altro-fracking-previsto-per-siena-e.html
Su un altro fronte arriva la conferma dei sospetti avanzati molti italiani sulle raccolte di fondi istituzionali puppblicizzate da tutti i mass media:
NB: un sentito grazie a tutti i lettori che mi hanno inondato di segnalazioni sui recenti terremoti.
scritto da Corrado Penna per Rassegna Stampa Nwo
Revisione Free Italy
fonte
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Si legge nell'archivio storico del Corriere della Sera: l'URSS progettava terremoti artificiali (sin dal 1976):
IL PROGRAMMA DOVEVA UTILIZZARE ESPLOSIONI NUCLEARI PER PROVOCARE SISMI DEVASTANTI: ORA SARA' RICICLATO A FINI DI PROTEZIONE CIVILE
Mosca,20 gennaio 1193. L' URSS preparava terremoti artificiali: cosi' per 20 anni gli scienziati dell' impero del male hanno sognato di far crollare gli odiati capitalisti. i militari sovietici studiavano la " guerra geofisica "
Il programma doveva utilizzare esplosioni nucleari per provocare sismi devastanti: ora sara' riciclato a fini di protezione civile
E' possibile provocare un terremoto, un' alta marea, un' inondazione? O, visto da un' altra prospettiva, e' possibile evitarli, diluirne la potenza, addirittura prevenirli? Non sono solo quesiti da ciarlatani. La scienza sovietica ci ha provato per vent' anni. E con risultati per nulla trascurabili. Ma, per una volta, quello che all' origine era stato concepito come uno strumento di morte, l' ennesimo parto di menti ottenebrate dal confronto militare con l' Occidente, oggi potrebbe rivelarsi una sentinella della pace. Un' altra arma segreta. Gli "Stranamore" delle onde sismiche dovevano fare il paio con quelli del cervello. Gli uni decisi a modificare via etere il comportamento umano, gli altri pronti a uccidere "il nemico" con ogni mezzo, fossero pure le catastrofi naturali. Eccone la storia. L' edizione 1976 dell' Enciclopedia Militare Sovietica, alla voce "Guerra geofisica", spiegava: "Creazione di terremoti artificiali, provocazione di alte maree, inondazioni e tempeste magnetiche". Le convenzioni internazionali proibivano ogni esperimento del genere. I militari sovietici lo sapevano e per anni hanno sempre negato tutto. Si e' dovuto aspettare il giugno del 1991, al lumicino della perestrojka, perche' Alexei Nikolaev, accademico, capo del Dipartimento di geofisica sperimentale all' Istituto moscovita di fisica della Terra, ammettesse di aver studiato per venti anni la dipendenza dei terremoti dalle esplosioni nucleari. "C' e' una influenza evidente . disse in quell' occasione ., come regola, cinque o sei giorni dopo un' esplosione atomica, i foyer sismici producono scosse a ripetizione". Un sistema che aveva prodotto la collettivizzazione delle campagne negli anni Trenta non andava certo per il sottile quando la sicurezza nazionale era in ballo. E ogni arma che si rispetti non e' tale fino a quando non viene sperimentata. Per due volte, nel 1976 e nel 1984, la citta' di Gasli, in Azerbaigian, fu colpita da scosse pari a nove gradi della scala Richter. Ikram Kierimov, scienziato e accademico azero, non ha dubbi, "furono artificiali": i terremoti avvennero entrambi dopo esplosioni atomiche nel poligono di Semipalatinsk. Fino ad allora, su ogni carta sismica l' area veniva definita come potenzialmente soggetta a scosse massime di 4 gradi. Di piu' , spiega Kierimov, secondo le teorie piu' accettate, dopo il primo terremoto non avrebbe dovuto verificarsi nulla per almeno qualche secolo! Indizio supplementare: al ministero della Difesa dell' URSS, fin dal 1958, esisteva un servizio sismologico segreto, ufficialmente camuffato sotto altre spoglie. Col tempo, dicono le nostre fonti, il servizio aveva acquisito un' importanza pari addirittura a quella del leggendario Gru, il servizio segreto militare: al dipartimento facevano capo decine di aziende specializzate in tecniche di ascolto della crosta terrestre. Nikolai Astapov, colonnello della riserva, sostiene che i militari sovietici prendevano seriamente in considerazione l' ipotesi di utilizzare le "scosse indotte" come un' arma vera e propria. Il problema vero era di imparare a prevedere, con qualche approssimazione, il luogo e la data del terremoto indotto. E fu probabilmente questa esigenza a portare, verso la meta' degli anni Settanta, al progetto di un sistema di ascolto globale dei movimenti tettonici. Lo chiamarono "Sistema Continente", una sorta di gigantesco "stetoscopio della Terra" in grado di "sentire" la piu' piccola esplosione nucleare sotterranea nell' intero pianeta e di valutarne gli effetti probabili sul piano sismico. Da Kishinev a Kransoyarsk, da Sebastopoli a Irkutsk, dal Caucaso alle Isole Kurili, il "network" prevedeva la costruzione di 400 stazioni sismologiche. Nel frattempo, il ministero della Difesa e l' Istituto di fisica terrestre sarebbero andati avanti con le ricerche su come provocare le onde sussultorie. La prima risoluzione ufficiale del Consiglio dei ministri dell' URSS sul "Sistema Continente" e' del 19 novembre 1980: i ministeri della Difesa, dell' Energia nucleare, della Produzione missilistica e l' Accademia delle Scienze erano chiamati a realizzarlo. Anno previsto di completamento dei lavori: il 1992. Strano a dirsi, ma l' opera e' stata portata a termine. Nonostante, con la perestrojka e la crisi economica della seconda meta' degli anni Ottanta, il flusso dei finanziamenti si fosse ridotto a un rivoletto. Quest' anno una commissione statale russa dovra' verificarne l' efficienza. Gli ultimi governi sovietici e lo stesso governo Gaidar si sono sforzati di cercarne un' applicazione civile. Gorbaciov, nel suo discorso al Consiglio d' Europa del luglio 1989, aveva parlato di un sistema comune per "prevenire le catastrofi naturali". E anche l' Onu potrebbe essere interessata, per tenere sotto controllo ogni Paese che nasconda ambizioni nucleari. Nato per fare il male, il "Sistema Continente" potrebbe finire per evitarlo.
Paolo Valentino (fonte)
L'articolo trova conferme sulla stampa francese, e dato che sono passati 40 anni c'è da sospettare che la ricerca abbia fatto passi da gigante e che adesso sappiano utilizzare anche altri mezzi per scatenare sismi artificiali.
Intanto mentre i giornali ed i telegiornali ripetono continuamente che le trivellazioni non possono causare terremoti c'è una richiesta di sequestro preventivo di alcuni pozzi da parte della Procura della Repubblica (link qui):
Vi cito solo l'inizio,così capite bene di cosa si sta parlando:
PRESSO IL TRIBUNALE DI ROVIGO N.482/2001 NR RGA parte la battuta sul "complottismo" tipicamente insito nella magistratura italiana io temo che se la storia va in tribunale è per due possibili motivi:
RICHIESTA DI SEQUESTRO PREVENTIVO
-artt. 321 cpp , 104 D. Lv. 271/89-
Al Sig Gup - sede
Il Pubblico Ministero, Dott.ssa Manuela Fasolato,
visti gli atti del procedimento penale sopra indicato nei confronti dei soggetti e per i reati di cui alla richiesta di rinvio a giudizio, che si intende integralmente richiamata;
richiamate integralmente le motivazioni esposte nell'avviso ex art.415 bis cpp di conclusione delle indagini preliminari, in atti, le quali ripercorrono le tappe salienti dell'indagine e che appaiono di supporto alla presente richiesta di sequestro preventivo relativa ad altri giacimenti, sussistendo le medesime argomentazioni in ordine ai pericoli per gli abitanti e per i territori conseguenti alla subsidenza, nonché in ordine ai danni già verificatisi all'ambiente già esposte con riferimento alla precedente richiesta di sequestro preventivo relativa ai giacimenti Naomi Pandora e Irma Carola;
considerato che vi è fondato motivo di ritenere che la libera disponibilità delle cose pertinenti ai reati ipotizzati possa aggravare o protrarre le conseguenze dei reati sopra indicati ovvero agevolarne la continuazione e la commissione di altri analoghi reati, in particolare con riferimento alle piattaforme e pozzi relativamente ai giacimenti;
considerato che dagli atti dell'indagine emerge che le isobate ed acquiferi dei Campi (giacimento) suddetti sono in parte adiacenti alla costa, in parte in terraferma e l'effetto dell'emungimento si è propagato e si continua a propagare, essendo tuttora in corso le estrazioni anche con nuovi pozzi, con danno per il ripascimento del litorale con influenza negativa sulla stabilità della linea di costa e del territorio deltizio; osservato che tale danno si realizza altresì non solo sulla costa antistante alterandola e portando a gravi erosioni, ma anche all'interno sulla terraferma;
osservato che le previsioni di subsidenza dell'Eni sono tratte dai risultati forniti dal modello di Geertsma che presuppone che i giacimenti siano isolati ossia non in continuità idraulica con gli acquiferi circostanti; inoltre presuppone che sia i giacimenti che le colonne di terreno sovrastanti abbiano caratteristiche di omogeneità ed isotropia nei riguradi delle proprietà meccaniche, mentre invece le depressioni conseguenti alle coltivazioni dei giacimenti creano un innalzamento della superficie di contatto tra gas ed acqua ed una conseguente depressurizzazione degli acquiferi circostanti non tenuta in conto dal modello di Geertsma che, come detto, considera i giacimenti isolati dagli acquiferi. ricordato che la depressurizzazione degli acquiferi produce un aumento dell'area oggetto di subsidenza e un aumento dell'entità della subsidenza per effetto del contributo che in ogni punto è dato dalla maggiore estensione dell'area oggetto di depressurizzazione;
ricordato ancora che l'ipotesi di elasticità assunta nel modello utilizzato da ENI fa sì che al cesare del pompaggio e quindi della depressurizzazione, cessi il cedimento mentre in relaltà ciò non è vero dato che il terreno è solo in piccola parte elastico e di conseguenza cessata la causa non cessa l'effetto;(segue qui)
a) dopo anni di indagini lunghe e affannose tutto verrà insabbiato e nessun colpevole verrà colpito (il processo Montedison-Porto Marghera è un classico esempio)
b) se il terremoto fosse stato con-causato da HAARP ed altri riscaldatori ionosferici, per quanto le trivellazioni abbiano la loro colpa, parlare solo di fracking e pozzi di re-inieizione potrebbe servire a sviare l'opinione pubblica dal progetto criminale delle élite che fanno scoppiare prima la bomba a Brindisi e poi il terremoto in Emilia (dubito fortemente che quella vicinanza di date sia casuale.
Così la pensa anche il giornalista d'inchiesta Gianni Lannes di cui vi invito a leggere gli articoli qui sotto linkati: infatti di recente la terra ha tremato anche in Sicilia, guarda caso subito dopo un'esercitazione militare in grande stile nel mare Ionio. Anche per il terremoto al largo di Ravenna egli sospetta attività di guerra ambientale.
Il geologo professor Ortolani afferma che le trivellazioni possono scatenare terremoti di lievi magnitudine, ma su eventuali ripercussioni più forti si mostra la momento prudente, e afferma che dovremmo studiare più a fondo la questione (da notare che però non esclude del tutto la possibilità):
http://www.giornaledelcilento.it/it/29-05-2012-terremoto_in_emilia_laquo_la_terra_trema_ancora_raquo_l_analisi_del_geologo_ortolani-12741.html
Si deve inoltre fare chiarezza sull’incidenza che possono avere le “reiniezioni” di fluidi in pressione nelle rocce serbatoio ad alcuni chilometri di profondità in corrispondenza di faglie attive: equivale al ruolo che può avere una mosca che si appoggi su un edificio pericolante oppure all’impatto che può derivare da un elicottero che atterri sullo stesso edificio pericolante?
E mentre si osservano strane morìe di pesci nella zona del terremoto(link qui), e l'erba che diventa gialla ai margini delle zone asfaltate (link) la professoressa Dorsogna trova anche lei le prove che in Italia è stata utilizzata la tecnica del fracking.(link 1 2 3 )
Da notare come nei commenti a tale articolo si presenti un geologo che nega tutto, e che per cercare di districarsi dalle mie precisazioni non sa fare di meglio che arrampicarsi sugli specchi, usare paroloni tecnici, aggirare le mie osservazioni, e poi finire con l'accennare alle scie chimiche (la pseudo logica sarebbe "chi dice queste cose parla anche di scie chimiche e quindi non è serio, la vera logica è che chi nasconde le scie chimiche nasconde anche il carattere artificiale dei terremoti ... gatta ci cova). Del resto se una gran parte dei lavoratori dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia sono precari (400 su 1000) questo vorrà dire che sono anche facilmente "condizionabili"?
In seguito la professoressa Dorsogna ha scovato progetti per realizzare il fracking anche in Sardegna e in Toscana:
http://dorsogna.blogspot.it/2012/06/il-fracking-anche-in-sardegna.html
http://dorsogna.blogspot.it/2012/06/altro-fracking-previsto-per-siena-e.html
Su un altro fronte arriva la conferma dei sospetti avanzati molti italiani sulle raccolte di fondi istituzionali puppblicizzate da tutti i mass media:
I soldi degli Sms per terremotati sono dati ad un consorzio finanziario internazionale (Etimos) che si occupa di microcredito il quale concede prestiti a tassi agevolati ai terremotati (da soldi da regalare ai terremotati sono diventati soldi da prestare ad essi con gli interessi). http://www.free-italy.info/2012/06/i-soldi-degli-sms-ai-terremotati_05.htmlVedi anche questo video che spiega la questione in modo alquanto chiaro.
NB: un sentito grazie a tutti i lettori che mi hanno inondato di segnalazioni sui recenti terremoti.
scritto da Corrado Penna per Rassegna Stampa Nwo
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