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  • SPECULAZIONE, WALL STREET ANNUNCIA ATTACCHI ALL'EURO IN AGOSTO

    domenica 22 luglio 2012



    di Filippo Ghira
    La recessione in corso non dà l’idea di essere sul punto di finire e dall’una e dall’altra sponda dell’Atlantico si rinnovano anzi i segnali di un peggioramento della situazione.
    L’allarme del Fondo monetario internazionale su un possibile crollo del sistema dell’euro a causa dei problemi di Spagna ed Italia (e per le speculazioni contro Bonos e Btp) è stato seguito da quello della Federal Reserve Usa che con Ben Bernanke ha stigmatizzato il troppo basso tasso di crescita dell’economia americana.
    Una economia che, nelle speranze della Fed e dello stesso Barack Obama, per risollevarsi avrebbe invece bisogno dell’aumento della domanda proveniente dall’Europa, la quale può fare ben poco, vista la situazione nella quale si trova.
    L’impressione che si trae da una situazione in continua evoluzione è che i gruppi finanziari che negli Usa dettano le danze siano divisi al loro interno e che non abbiano ancora deciso come muoversi sul piano interno come su quello internazionale. Se infatti la tendenza prevalente a Wall Street è quella di scaricare Obama ed appoggiare il suo rivale repubblicano nella corsa alla Casa Bianca, è chiaro pure che Mitt Romney resta un’incognita e che una sua sconfitta potrebbe avere spiacevoli contraccolpi nell’equilibrio dei poteri. In questa fase ad Obama, ai fini di una rielezione, conviene che l’Europa resti forte ed unita.
    Da parte loro, gli ambienti finanziari, come testimoniano gli articoli del Wall Street Journal, continuano a scommettere su un dissolvimento non solo del sistema dell’euro ma anche della stessa Unione europea. L’auspicio della nascita di un’Europa “carolingia” con Germania, Francia, i Paesi del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) e la Padania, è una prospettiva che piace agli Usa perché sancirebbe la nascita di una nuova Europa più solida finanziariamente e la fine dell’Europa dei 27 e della stessa unità europea in genere. Non ci sarebbe più il pericolo di un colosso economico alternativo agli Usa, con una moneta potenzialmente forte come l’euro ed in grado di sostituire il dollaro come moneta di scambio nelle transazioni internazionali.
    Lo scontro Europa-Stati Uniti, che soltanto i ciechi non vogliono vedere, viene condotto da Wall Street attraverso una massiccia speculazione contro i titoli pubblici dei Paesi europei dell’euro più in difficoltà, come i Bonos spagnoli e i nostri Btp. Ed attraverso i giudizi, il più delle volte campati in aria, delle agenzie di rating Usa alle quali non pare vero di avere la possibilità di ergersi ad arbitri dei destini di un popolo, stabilendo che in futuro questo o quel titolo saranno difficilmente solvibili.
    E infine, attraverso le valutazioni fatte dagli uffici studi di certe banche Usa come la Merril Lynch che in un recente rapporto insinua che l’Italia potrebbe rivelarsi un problema più grande di quello rappresentato dalla Grecia e che la Germania sarebbe ben poco disposta a pagarne i debiti. Una realtà ben conosciuta ma che ufficializzata da una banca come quella Usa, potrebbe innescare un fuggi fuggi degli investitori dai nostri Btp.
    Per l’Italia si annuncia così un’estate rovente nel quale gli attacchi speculativi dovrebbero intensificarsi. Lo slittamento a dopo l’estate dell’Esm, il fondo permanente salva Stati, che avrebbe potuto essere utilizzato per comprare i titoli pubblici di Paesi come Spagna e Italia per tenere basso lo spread con i Bund tedeschi, costituisce un invito a nozze per i banditi anglofoni delle Borse. Uno slittamento che la Merkel è stata ben felice di subire dopo il blocco posto dalla Corte Costituzionale all’approvazione del nuovo trattato da parte del Bundestag. Al governo Monti non è bastata quindi la politica di austerità, tra tasse e tagli alla spesa, imposta agli italiani visto che la speculazione anglo-americana ha continuato a martellare i Btp. E all’anglofono Monti non è servito presentarsi come l’artefice della svolta operativa dell’Esm in scudo anti-spread. Wall Street e la City tengono in particolare alla privatizzazione delle imprese pubbliche italiane.
    Da parte sua, la Commissione europea ha assicurato che Bruxelles è pronta per qualsiasi evenienza, resterà operativa tutta l’estate, quindi anche in agosto per reagire a nuove ”tensioni” (speculazioni), e lavorerà in particolare su una serie di iniziative che saranno presentate in autunno, per assicurare maggiore stabilità sui mercati finanziari. In ogni caso, dicono da Bruxelles, un intervento dell’Esm per l'acquisto di titoli di Stato dovrà essere preceduto da una richiesta del Paese interessato e attraverso un processo chiaro definito nelle linee guida dell'Efsf (il fondo provvisorio salva Stati) e poi dello stesso Esm.

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